Prestiti garantiti, quindici anni per i rimborsi: la norma che riguarda oltre un milione di aziende

di Giusy Franzese

Non più dieci anni, ma quindici. Si allunga il periodo di restituzione del prestito fino a 30.000 euro garantito dal Fondo Pmi, gestito da Mediocredito Centrale, una delle misure principali del decreto liquidità varata per dare la possibilità alle tante attività economiche colpite dalle restrizioni dovute all’emergenza sanitaria di far fronte alle difficoltà. Uno strumento, prorogato di sei mesi fino al 30 giugno 2021, che è stato finora utilizzato da un milione e 50.000 beneficiari, tra piccole e medie imprese, professionisti, negozianti, studi professionali, società varie, per un totale erogato di 20 miliardi e mezzo di euro (dati Abi del 2 gennaio scorso). L’allungamento del periodo di rimborso e la proroga, sono previsti dalla legge di bilancio approvata a fine dicembre.

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Cinque anni in più, sono una boccata d’ossigeno decisamente importante, soprattutto alla luce di una crisi economica della quale ancora non si vede la luce in fondo al tunnel. D’altronde con il virus che continua a diffondersi a macchia d’olio nella Penisola, mietendo centinaia e centinaia di vittime al giorno, è difficile fare un pronostico su quando zone rosse e conseguenti lockdown non saranno più necessari. Sapere che c’è più tempo per restituire i prestiti ottenuti per pagare le bollette, gli affitti, i contributi a quei pochi dipendenti non mandati in cassa integrazione, è un sollievo.

Potranno usufruire della nuova opportunità tutti coloro che, avendo già ottenuto il prestito, ne faranno domanda. La norma prevede infatti che «il beneficiario dei finanziamenti già concessi alla data di entrata in vigore della presente legge, può chiedere il prolungamento della loro durata fino alla durata massima di 15 anni, con il mero adeguamento della componente Rendistato del tasso d’interesse applicato, in relazione alla maggiore durata del finanziamento». Viene disciplinato anche il criterio di calcolo del tasso di interesse, che sarà «non superiore allo 0,20 per cento aumentato del valore, se positivo, del Rendistato con durata analoga al finanziamento».

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