Covid e Dpcm Natale, nel governo lite sulle deroghe per alberghi, ristoranti e anziani

di Monica Guerzoni e Fiorenza Sarzanini

Covid e Dpcm Natale, nel governo lite sulle deroghe per alberghi, ristoranti e anziani

Il ministro della Salute Roberto Speranza e il premier Conte (sullo sfondo)

«Ci sono 800 morti al giorno…». È stato questo il dolente leitmotiv con cui Roberto Speranza negli ultimi estenuanti vertici con le Regioni, i capigruppo e poi i capi delegazione ha provato a respingere ogni tentativo di allentare le misure di contenimento per le festività natalizie. E lo stesso concetto il ministro della Salute scandirà oggi in Parlamento: «Senza rigore avremo una recrudescenza dell’epidemia a gennaio, proprio nel momento in cui dovremo iniziare le vaccinazioni contro il virus. Sarebbe un segnale devastante». Sulla spinta di numeri ancora drammatici il governo si è convinto che non ci sia alternativa alla stretta. E anche se l’ufficialità arriverà solo domani sera, quando il presidente del Consiglio firmerà il Dpcm destinato a entrare in vigore venerdì, le principali misure sono confermate.

«Dobbiamo mantenere rigore e prudenza per non vanificare i primi risultati», esorta Speranza. E Francesco Boccia prova a convincere gli italiani che «si può restare in casa con i propri cari». Il primo pilastro è il coprifuoco «senza deroghe» fino alle 22, anche a Natale e a Capodanno. Il confronto con la Cei è aperto, ma l’orientamento è che la messa delle 24 possa tenersi alle 20. Il secondo pilastro è il divieto di spostamento tra le Regioni, che il ministro degli Affari regionali Boccia spiega con la necessità di «non disperdere i sacrifici fatti in queste settimane anche dagli operatori sanitari». Quindi divieto di mobilità anche per le aree gialle, da prima di Natale (forse il 21) a dopo la Befana: la decisione sulle date verrà presa oggi dopo il confronto con Regioni e Parlamento. Un’altra questione cruciale è il numero di ospiti che si possono invitare a casa nei giorni di festa. Salvo novità dell’ultima ora resta la «forte raccomandazione a non ospitare persone non conviventi». La battaglia sulle eccezioni ha animato il vertice serale. «Per non minare la tenuta stessa del modello di sicurezza le deroghe vanno limitate il più possibile», ha ammonito Boccia.

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