Centrodestra, In tre lasciano Fi per la Lega. Salvini: “Il centrodestra sarà presto un’altra cosa”

di Carmelo Lopapa

ROMA – «Presto il centrodestra di oggi non ci sarà più, vedrete, diventerà un’altra cosa». Matteo Salvini a fine giornata rilascia solo agli uomini più fidati la sua profezia. Leader convinto di poter disporre ormai a suo piacimento della coalizione, anche perché – è la conclusione del vaticinio – «alla fine buona parte di Forza Italia finirà da noi». Sarà anche per questo, oltre che per i sospetti di «inciucio» in capo al Cavaliere, che ha deciso di osare quel che finora non aveva osato: strappare all’alleato Silvio Berlusconi ben tre deputati in un colpo solo: Laura Ravetto, Federica Zanella e Maurizio Carrara.

Un colpo assestato a metà, se è vero, come raccontano alcuni leghisti, che il piano prevedeva uno schiaffo ancora più sonoro, col transito di sei parlamentari in tutto (anche un paio di senatori). Con gli altri tre che ci avrebbero ripensato a un passo dal traguardo, preferendo aspettare. La mossa del segretario a questo punto segna volutamente l’apertura della “diga” finora tenuta chiusa, come lascia intendere lui stesso senza tanti misteri: «Adesso mi hanno stancato». E dunque se qualcun altro vorrà, e sarà gradito, potrà fare il salto negato finora.

Ad averlo “stancato” sono soprattutto i “giochetti”, come li chiama lui, di Berlusconi col premier Conte e col segretario pd Zingaretti. A cominciare dalla disponibilità offerta dall’alleato al governo sulla manovra. In parte accettata da Chigi ma soprattutto dal Pd. E che avrebbe partorito intanto la creazione di un tavolo consultivo dei capigruppo sulla legge di bilancio. Tutti segnali inequivocabili, per Salvini.

La pregiudiziale di costituzionalità presentata mercoledì sera in commissione Trasporti dai leghisti (capogruppo Molinari in testa), contro la norma “salva Mediaset” inserita nel decreto Covid, era stata già bollata dal Cavaliere come «la dichiarazione di guerra di Matteo». Ha fatto il paio ieri mattina col plauso del segretario al procuratore Gratteri e ai carabinieri che in Calabria avevano arrestato il presidente (forzista) del Consiglio regionale, Domenico Tallini. Provocazioni su provocazioni che hanno fatto perdere la pazienza a Berlusconi. Molto amareggiato, raccontano da Arcore, soprattutto per lo strappo di Laura Ravetto.

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