Lockdown leggero, i sindaci di sei città chiudono piazze e strade. Attesa per la scelta sulla Campania

Monica Guerzoni e Fiorenza Sarzanini

Per la prima volta da settimane, a Palazzo Chigi è arrivato un refolo di ottimismo. Lo hanno portato gli scienziati Brusaferro, Locatelli e Miozzo, chiamati dal premier per capire se davvero la curva del virus ha cominciato a piegarsi sotto i colpi delle misure restrittive adottate dal governo. Ebbene sì, grafici alla mano il terzetto di tecnici ha confermato al capo dell’esecutivo, ai capi delegazione e al ministro Boccia le impressioni degli ultimi giorni: il Covid-19 ha iniziato a rallentare la sua folle corsa. I contagi continuano ad aumentare, è vero, ma la crescita non è più esponenziale. Questo non vuol dire però abbassare la guardia, anzi. La linea è andare avanti con le chiusure. per evitare il lockdown nazionale. Mercoledì si sono riuniti i comitati per l’ordine e la sicurezza e sono dunque scattate le ordinanze di chiusura nelle città.

Piazze e negozi

A Roma saranno intensificati i controlli nei parchi e sul litorale, mentre nel fine settimana saranno contingentati gli accessi alle vie dello shopping. A Firenze sabato e domenica saranno invece chiusi bar e ristoranti, ma si sta anche valutando di vietare l’accesso in alcune piazze. A Palermo un’ordinanza dispone «fino al 3 dicembre il divieto di stazionamento per le persone, dal lunedì al venerdì dalle 16 e fino alle 22; sabato, domenica e festivi dalle 5 alle 22, nelle zone del centro di Palermo». Stessa misura scatterà «sabato e domenica, dalle 5 alle 22, anche in tutto il litorale, comprese spiagge, coste, aree verdi aperte al pubblico». A Bologna nelle piazze e strade del centro storico sono vietati eventi e manifestazioni, comprese le esibizioni degli artisti di strada. A Bari chiudono tre giardini e lo skate-park. A Verona si studiano blocchi, controlli e accessi contingentati al centro storico però si è già deciso di far scattare il senso unico per le strade pedonali.

Lockdown locali

L’analisi portata dagli studiosi rafforza la convinzione di Conte che la strada imboccata sia quella giusta: «Il rapporto tra contagiati e tamponi sta scendendo, la sensazione è che la curva si stia predisponendo a un appiattimento, stiamo per raggiungere il pleateau. È un piccolo segnale incoraggiante». Le mascherine obbligatorie cominciano a portare risultati e ancora non si vedono gli effetti delle ordinanze con cui il ministro della Salute ha fatto scattare il lockdown in Lombardia, Piemonte, Valle d’Aosta, Alto Adige e Calabria e colorato di arancione altre sette regioni. «È un meccanismo scientifico rigoroso, funziona e si va avanti con quello», è stata la conclusione del premier, che ha fissato le tappe verso la nuova stretta: venerdì tornerà a riunirsi la cabina di regia, i tecnici analizzeranno i dati in arrivo dai territori e sulla base del meccanismo dell’ultimo Dpcm altre regioni dovranno arrendersi a misure più severe.

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