Coronavirus, salta la cabina di regia: tensioni sui dati regionali. I medici: il blocco sia totale

di Monica Guerzoni e Fiorenza Sarzanini

Il ministro della Salute Roberto Speranza è pronto a dare il via libera a nuove restrizioni, perché ci sono altri territori dove il livello di rischio è più alto rispetto alla media nazionale: «Se verifico che c’è un rischio, io non ho paura di firmare». Oggi stesso alcune regioni passeranno dalla zona gialla a quella arancione, un salto che impone ai cittadini misure più rigide di contenimento del virus. E mentre alcune Regioni si oppongono, l’Alto Adige sceglie di entrare in zona rossa prima ancora che i tecnici del governo le impongano di cambiare colore. Nelle ultime 24 ore la provincia di Bolzano ha registrato 781 nuovi casi su 2998 tamponi e quattro decessi. «La situazione è molto critica», ha preso atto il presidente Arno Kompatscher prima di firmare l’ordinanza.

Lo scenario è grave in tutto il Paese. Il presidente della Federazione degli ordini dei medici, Filippo Anelli, implora misure ancora più drastiche: «La situazione tra un mese sarà drammatica, serve un lockdown totale in tutto il Paese». Il sistema sanitario non tiene, presto le aree gialle si potrebbero trovare nelle stesse condizioni di quelle che adesso sono rosse: «Con la media attuale, in un mese arriveremmo ad ulteriori 10 mila decessi».

Al Sud le cose non vanno meglio. Il sindaco di Palermo Leoluca Orlando ha scritto al premier Giuseppe Conte: «In Sicilia si va verso una strage annunciata. Se è vero che nei pronto soccorso manca l’ossigeno e che nei reparti ospedalieri si è cominciato a scegliere quali pazienti provare a salvare e quali no, si prefigurano scenari da medicina di guerra». Altrettanto forte la preoccupazione del sindaco di Napoli, Luigi de Magistris: «Proclamare la Campania zona rossa è una decisione inevitabile, anzi tardiva».

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