Dpcm, come funzionano gli spostamenti tra le regioni. Quelli consentiti e quelli no

di Andrea Gagliardi

Quali sono i limiti agli spostamenti nell’Italia ridisegnata dal nuovo Dpcm con la suddivisione in tre fasce (rosso, arancione, giallo) a seconda della circolazione del Coronavirus e della “resilienza” delle strutture sanitarie? In quali regioni o comuni posso spostarmi? Cerchiamo di fare chiarezza. Tutto dipende dalla regione in cui ci si trova.

Spostamenti liberi tra regioni «gialle»

Chi vive in una regione “gialla” non ha problemi di spostamento nel suo Comune di residenza e nella sua regione. E può anche spostarsi in un’altra regione gialla. Anche se il Dpcm recita che è «in ogni caso fortemente raccomandato, per la restante parte della giornata, di non spostarsi, con mezzi di trasporto pubblici o privati, salvo che per esigenze lavorative, di studio, per motivi di salute, per situazioni di necessità o per svolgere attività o usufruire di servizi non sospesi».

La raccomandazione però non è un obbligo. Ci si può spostare in un’altra regione “gialla” confinante senza necessità di autocertificazione. Se abito in una regione gialla posso anche attraversare una regione in fascia rossa o in fascia arancione per recarmi in un’altra gialla. Il Dpcm infatti dice che il transito è consentito «qualora necessario a raggiungere ulteriori territori non soggetti a restrizioni negli spostamenti». Da una regione gialla ci si può spostare in una rossa (al momento Piemonte, Lombardia, Valle d’Aosta e Calabria) o in una arancione (Sicilia e Puglia), invece, solo per «comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità ovvero per motivi di salute». E serve in questo caso il modulo di autocertificazione.

Dalle regioni rosse e arancioni nessuno spostamento libero

Chi vive nelle regioni che rientrano nello scenario rosso («massima gravità e alto rischio») ma anche chi risiede in fascia arancione («elevata gravità e alto rischio») non può uscire dal proprio comune di residenza o domicilio. Quindi gli spostamenti tra regioni rosse (per esempio tra Lombardia e Piemonte) e arancioni (al momento è un caso solo teorico), o tra una regione rossa e una arancione (anche qui si tratta per ora di un caso solo teorico) sono vietati. A meno di «comprovate esigenze lavorative, di necessità o salute».

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