Nuovo Dpcm, è già scattata l’operazione scaricabarile

di RAFFELE MARMO

Governo e maggioranza (qui lo scontro Zinagretti-Renzi) appaiono ormai sull’orlo di una crisi di nervi. La seconda ondata dell’emergenza Coronavirus sta mettendo a nudo le contraddizioni di un assetto politico nato in altre stagioni e che fatica a reggere l’urto di una bufera senza precedenti. E così basta un Dpcm di mezze misure e mezze restrizioni per mandare in frantumi quella concordia dell’asse Pd-grillini-Conte, almeno apparente, che ha caratterizzato la prima fase della pandemia della primavera scorsa. Al punto che il provvedimento di semi-lockdown varato due giorni fa sembra figlio di nessuno. O quasi.

Lo sconfessa il viceministro della Salute, Pier Paolo Sileri. Lo mettono in discussione i grillini. Lo contestano i governatori, che, per paradosso, sono stati, però, i primi a sollecitare interventi drastici, salvo fare marcia indietro di fronte alle proteste delle categorie. Ma, soprattutto, è Matteo Renzi a bocciare le soluzioni trovate sui molteplici fronti, dalla ristorazione allo spettacolo. Insomma, nel pieno del ritorno della pandemia, non è certo quello che ci si dovrebbe e potrebbe attendere da una classe politica chiamata a condurre un Paese, piegato dalla durezza degli eventi, fuori dalla più grave tragedia del secolo.

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