Roma, Campidoglio 2021, Calenda: “Non chiudo alle primarie”

di Marina de Ghantuz Cubbe

Doveva restare in silenzio stampa, ma a distanza di due giorni Carlo Calenda torna a parlare in televisione e apre alle primarie. “Non chiudo e non ho detto che non voglio farle – ha risposto intervistato da Corrado Formigli su La7 – ho detto che voglio allargare il più possibile il campo e di stare attenti perché per esempio il Pd a Bologna non le fa”.

Una posizione decisamente più soft rispetto alle passate uscite sulla competizione interna al centrosinistra: l’ex ministro ha sempre escluso di voler partecipare alle primarie e se a febbraio scorso il motivo era solo politico, fino a qualche giorno fa la motivazione principale è diventata il Covid. Ora però, oltre a confermare la volontà di rimanere all’interno della coalizione.

Calenda aggiunge: “Credo ci porterebbero via tempo ma non chiudo, parliamone nel tavolo della coalizione. L’importante è che parliamo di Roma”. Ciò non toglie che il leader di Azione voglia comunque parlare con il segretario Pd Nicola Zingaretti il prima possibile: “Ho chiamato Zingaretti il 12 ottobre, è stata una telefonata amichevole ma sto ancora aspettando, non ci siamo ancora visti. Nelle ultime 72 ore ho avuto più attacchi che in tutta la mia vita politica. Tutto quello che riguarda me e la coalizione da adesso lo dirò all’interno dei tavoli del centrosinistra e spero dal vivo con Zingaretti”.
Poi il richiamo alle associazioni, soprattutto quelle attive in periferia: “Dobbiamo andarci, coinvolgere queste energie, è un percorso lungo”. Adesso Calenda vuole concentrarsi sul programma e sui rifiuti in particolare ha le idee chiare: “Bisogna raddoppiare l’inceneritore di San Vittore,  avere impianti di lavorazione che permettano di chiudere il ciclo dei rifiuti. Non bisogna chiudere Ama o cercare soluzioni facili, ma Roma ha la Tari più alta d’Italia con i servizi meno efficienti”.

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