Coronavirus, i nuovi contagi: ora i più colpiti hanno dai 20 ai 40 anni. Pesenti: “Basta happy hour per qualche settimana”

di ALESSIA GALLIONE

Per capire come mai anche Antonio Pesenti, direttore del dipartimento Anestesia e rianimazione del Policlinico e coordinatore delle terapie intensive nell’Unità di crisi della Regione, chieda proprio ai ragazzi “ancora qualche sacrificio” come la “rinuncia per due o tre settimane all’happy hour” ( la sua è “un’idea personale”, spiega) per “non capitolare nell’inverno”, bisogna ripartire dai numeri. Perché è lì, ormai, “nelle fasce di età giovani” , che si concentra quell’incremento “esponenziale dei nuovi positivi”, che ha fatto scattare l’allarme tra gli esperti di Palazzo Lombardia. Un’inversione di tendenza rispetto ai mesi più duri dell’emergenza, quando erano gli over 70 i più colpiti. A settembre il maggior numero di casi in Lombardia si è registrato tra i ventenni: 1.231 contro i 314 malati tra i 70 e i 79 anni o i 188 ottantenni. Un dato ancor più evidente se si prende un altro indicatore: il tasso di contagio tra chi ha tra i 20 e i 29 anni sempre a settembre è salito a 124 positivi ogni 100 mila abitanti in quel segmento della popolazione, quando tra i quarantenni e i cinquantenni è la metà. Una realtà particolarmente evidente a Milano e provincia, dove nelle ultime settimane, gran parte di chi ha contratto il Covid, ha tra i 20 e i 39 anni.

Eccoli i numeri che hanno portato la Commissione indicatori, un gruppo di lavoro che valuta periodicamente l’andamento dell’epidemia, ad alzare il livello di allerta. E a formulare proposte di “interventi per contenere e ridurre l’incremento esponenziale dei nuovi casi e le sue ricadute sul sistema sanitario” . Idee da sottoporre al Comitato tecnico scientifico che si riunirà oggi per analizzare la situazione a queste latitudini alla luce della nuova stretta del governo.

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