Covid, i posti in Terapia intensiva ci sono: per ora è occupato solo il 7,4%

di Sara Bettoni

L’attenzione ritorna sulle terapie intensive. Ieri hanno accolto 30 persone in più contagiate dal coronavirus. In tutta Italia sono 420 i pazienti gravi. Un numero basso se paragonato agli oltre 1.300 casi che la sola Lombardia ha dovuto curare in alcuni drammatici giorni di marzo. Ma il confronto con la scorsa primavera non è sufficiente. Ci sono altri dati da considerare per capire se le Regioni sono pronte ad affrontare la seconda ondata. Le terapie intensive sono i reparti dedicati ai malati in condizioni critiche, sia a causa del Covid-19 sia per altre patologie o traumi. Nei momenti più concitati dell’emergenza le Regioni maggiormente colpite aprivano letti per questo tipo di malati ovunque fosse possibile. Passato il picco tutte hanno dovuto stendere un piano per ampliare i reparti. A livello nazionale è stato programmato un incremento di 3.553 posti rispetto ai 5.179 di partenza, fa sapere il ministero della Salute. A questi se ne aggiungono altri 4.225 di terapia semintensiva, la metà dei quali riconvertibili per i pazienti critici. Per creare più letti servono macchinari, lavori, spazi, tempo. E a oggi, mentre i contagi salgono, il maxi-piano non è completato.

Il 38 per cento dei letti programmati è stato attivato, dice il ministero, senza fornire i dettagli regionali: gli italiani hanno a disposizione 6.529 letti di rianimazione. Siamo lontani dal traguardo di 8.732. La gara per far partire i cantieri è stata lanciata dal commissario straordinario per l’emergenza Domenico Arcuri all’inizio di ottobre e si chiuderà oggi alle 14. La previsione è di vedere gli operai al lavoro entro la fine del mese.

Quanti letti di intensiva sono occupati oggi e quanto spazio c’è se i casi aumentassero rapidamente? Altems, l’Alta Scuola di Economia e Management dei Sistemi Sanitari dell’Università Cattolica, nell’ultimo report calcola questa percentuale sia sul totale dei letti disponibili pre-Covid sia sui posti che avremo in futuro. Il Corriere ha fatto lo stesso conto con i dati a ieri. A livello nazionale la saturazione è del 7,4 per cento. Su 100 letti per malati gravi sette sono occupati da contagiati. Gli altri non sono tutti liberi: in parte accolgono persone con altre patologie.

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