La verità coperta

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di   Massimo Gramellini

Mi imbatto in un video dal titolo duro e perciò accattivante: «Como, folle gesto dell’assessora: strappa la coperta a un senzatetto». Clicco e vedo una signora con la mascherina che passeggia sotto il porticato di una chiesa, sfila la coperta a un ragazzo sdraiato e la va a gettare su un prato dove ne sono già state ammucchiate delle altre. Sembrerebbe un gesto brusco, ma non folle o disumano, però forse quel titolo mi ha creato tali aspettative da rendermi adesso fin troppo benevolo nel giudizio. Così guardo di nuovo le immagini. Il movimento con cui l’assessora toglie la coperta è deciso, ma il contesto non risulta aggressivo: la donna si ferma a parlare con il senzatetto, che non pare turbato. Approfondisco la storia. Il video è stato girato da un’associazione di Como che contesta le politiche sociali della giunta di centrodestra e in quella coperta sfilata senza troppi complimenti vede una forma di sopraffazione. L’assessora, si chiama Angela Corengia, lo inquadra invece nella routine di una sanificazione ai tempi del Covid. La coperta è stata tolta per essere disinfettata: non è sopraffazione, ma assistenza.

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