Caos test di Medicina e Veterinaria. Esclusi (per ora) quelli che sono in quarantena per il coronavirus

Rischio ricorsi

L’ipotesi di indire una sessione straordinaria, infatti, aprirebbe la strada a una marea di ricorsi. Già così ne arrivano 18 mila all’anno, figuriamoci se chi è stato bocciato nella prova ordinaria potesse protestare la disparità di trattamento rispetto a chi ha avuto un mese in più per studiare. Ma le grane non finiscono qui. Se il ministero fissasse una nuova data, mettiamo fra un mese, creerebbe un precedente giuridico pericoloso per qualsiasi concorso pubblico. E non solo in caso di Covid, ma anche di altre malattie. Ma soprattutto: una seconda prova ritarderebbe la pubblicazione della graduatoria nazionale, prevista per il 25 settembre in modo che chi non ha passato il test abbia modo e tempo di orientarsi su altri corsi di laurea. Se si scivolasse a fine ottobre, bisognerebbe anche spostare il termine per le immatricolazioni e, in ultima istanza, far slittare l’inizio già abbastanza accidentato del nuovo anno accademico. E quindi? «Sto valutando con i miei colleghi di governo come affrontare la questione», dice Manfredi. Ma al momento una seconda data non c’è. A meno che a questo punto non intervenga un provvedimento straordinario della presidenza del Consiglio.

CORRIERE.IT

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