Ponte Genova, Egle Possetti: “I nostri morti siano riconosciuti vittime di strage”

Due anni dopo il crollo del Ponte Morandi a Genova, per i parenti delle vittime sono ancora tante le cose che mancano. Dalla giustizia al riconoscimento della “strage” consumatasi il 14 agosto del 2018. Oltre ai propri cari che non torneranno più. HuffPost ne ha parlato con Egle Possetti, portavoce del Comitato familiari vittime del ponte Morandi. Lei in quella tragedia ha perso la sorella Claudia, il cognato Andrea e i nipoti Manuele e Camilla.

Manca ancora la giustizia, signora Possetti?

Sì, la giustizia per quel che è accaduto ancora non c’è. Sappiamo che in Italia i processi sono lunghi e le indagini per questo tipo di tragedie sono complesse, soprattutto dal punto di vista tecnico. A fine 2020 ci dovrebbe essere il secondo incidente probatorio che dovrebbe definire le cause del crollo. E poi forse vedremo l’inizio del processo. Ma saranno già passati più di due anni.

Due anni che per voi sono stati pieni di dolore.

È un dolore indescrivibile. Uno strazio per cui non riusciamo a darci pace. Speriamo solo che questa tragedia immane possa essere un veicolo di cambiamento in qualche modo. Di cambiamento in meglio. Noi lavoriamo per questo. Ovvero cerchiamo di impedire che qualcun altro possa provare il dolore che proviamo noi oggi e in tutti i momenti.

Lei per il crollo del ponte Morandi usa una parola precisa: strage.

Rating 3.00 out of 5

Pages: 1 2


No Comments so far.

Leave a Reply

Marquee Powered By Know How Media.