La seconda ondata si abbatte sull’Europa. E la Germania trema

Francesco De Remigis

Il virus sembra aver rimesso il piede sull’acceleratore, e viaggia a una velocità tale che l’Europa è costretta ad attrezzarsi con gli indici di contagio che risalgono un po’ ovunque.

Medici in corsia contro il Covid (La Presse)

Sorvegliata speciale è ora la Germania, su cui pende il durissimo j’accuse del presidente del Robert Koch Institut, Lothar Wieler: «Molti tedeschi sono stati negligenti». Con oltre 1.400 casi registrati in 24 ore (il maggior numero di contagi degli ultimi tre mesi, +26% in una settimana, +87% da metà luglio), Angela Merkel corre ai ripari ordinando test diagnostici obbligatori per chi arriva da zone a rischio. Il motivo? La percentuale di viaggiatori positivi ai tamponi è doppia rispetto a chi viene testato in Germania. Così torna alla prudenza e alla quarantena obbligatoria per chi rientra senza un test negativo «di non oltre due o tre giorni». Per scongiurare gli effetti di un nuovo lockdown: «Moltissimi dei nostri commercianti non sopravviverebbero» dice la Confcommercio tedesca e il ministro della Sanità Spahn annuncia test-lasciapassare gratis. I viaggiatori verso la Germania che li rifiutano rischiano multe fino a 25mila euro.

Pronti, veri e propri check-point negli aeroporti: Merkel pensa di piazzarli pure su autostrade e banchine dei treni. Ma quali sono le «zone a rischio», per la cancelliera? La maggior parte dei Paesi del mondo, a partire dagli Usa e dal Brasile dove si registra il numero più alto di contagi. Il Robert Koch Institut ha inserito però pure pezzi di Ue: il Lussemburgo, la provincia di Anversa in Belgio e diverse regioni della Spagna che ieri sera dichiarava 1.600 casi nelle ultime 24 ore: un dato che, unito a quello di mercoledì (1.772, il più alto dall’allentamento delle misure) vede gli ospedali iberici riproporre scene viste solo in primavera.

Rating 3.00 out of 5

Pages: 1 2


No Comments so far.

Leave a Reply

Marquee Powered By Know How Media.