Sergio Zavoli, l’omone grande e generoso a cui non ho mai detto: «Ho cercato di copiarti senza riuscirci»
di Milena Gabanelli
Quando vi viene in mente di fare una cosa, fatela! Sono due anni che ci penso «adesso lo chiamo» e poi non l’ho fatto. Alla festa dei suoi 90 anni nella sala stampa di Viale Mazzini c’erano tutti, e alla fine ho aspettato il mio turno per abbracciarlo. Era frastornato. Mi ha solo detto: «Milenina, non chiedermi anche tu un’intervista pensando che magari è l’ultima!».
Eravamo diventati amici quando è stato nominato presidente della Commissione Parlamentare di vigilanza, perché ogni tanto gli arrivavano reclami su qualche puntata di Report. Il 23 giugno 2009 lo incontro nel suo ufficio: «Ma come fai a rimanere sempre così magra? Io devo respirare lentamente altrimenti ingrasso».
Gli racconto che il direttore generale Masi vuole toglierci la tutela legale. Mi consiglia di non incontrarlo ma di mandare una lettera (al dir. generale, alla Commissione, all’Agcom) in cui chiedo le ragioni di questa presa di posizione, visto che non avevamo mai perso una causa e che ha come unico effetto quello di creare delle difficoltà al programma.Ci prese a cuore e alla fine i nostri contratti non furono modificati.
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