Tensioni Usa-Cina zavorrano l’Europa, Piazza Affari -1,8%. Oro sfonda quota 1.900 $

di Andrea Fontana e Flavia Carletti

(REUTERS)
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Il ritorno sulla scena globale delle tensioni tra Usa e Cina – stavolta non a colpi di dazi o accuse sul Covid ma di chiusure di ambasciate – hanno appesantito i mercati europei che hanno chiuso in rosso. A Piazza Affari il Ftse Mib ha perso l’1,85%, a Francoforte il Dax30 il 2,02%, a Parigi il Cac40 l’1,54%, a Madrid l’Ibex35 l’1,07% e a Londra il Ftse100 l’1,41 per cento. Viaggia in negativo anche Wall Street. Nel corso della seduta, i listini del Vecchio Continente hanno ridotto parzialmente e temporaneamente le perdite solo dopo la pubblicazione degli indici Pmi sull’Eurozona, che hanno mostrato un recupero della manifattura sopra le stime, ma non è bastato. Le vendite hanno toccato in particolare il comparto high-tech, auto e le materie prime. E proprio tra i titoli tecnologici, protagonista in negativo a New York è Intel, con un ribasso di circa il 15%, dopo aver informato i mercati che rimanderà l’uscita sul mercato della prossima generazione di microchip. Inoltre Intel ha comunicato che potrebbe cercare di appaltare la produzione a un’altra società. Al centro dell’interesse della giornata ci sono state le tensioni tra Usa e Cina con gli investitori che ora attendono (con timore) le prossime mosse dell’amministrazione Trump, dopo che Pechino ha ordinato la chiusura del consolato americano di Chengdu, nel sud-ovest del Paese, in risposta all’analoga decisione di Washington sul consolato cinese di Houston, in Texas. Tutto questo mentre non si placano le ansie sull’economia e l’emergenza sanitaria, visto che anche negli Usa i casi di Covid-19 sono in continuo rialzo, tanto che il presidente Trump fa fatto in parte marcia indietro, indossando la mascherina e cancellando gli eventi della convention repubblicana che si sarebbero dovuti tenere a in Florida.

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