Proroga dello stato di emergenza. Scuole, smart working e blocco dei voli: ecco a cosa servono poteri speciali

di Fiorenza Sarzanini

1 di 6

Le misure

Smart working, riapertura delle scuole, gestione delle elezioni, via libera agli eventi con migliaia di persone come le partite di calcio, i concerti, le manifestazioni: sono queste le decisioni che il governo ritiene di dover affrontare in stato di emergenza da coronavirus. La linea è quella di mantenere questa situazione fino a quando il numero dei contagi non sarà praticamente nullo o comunque molto basso e quando non ci saranno nuovi focolai. L’attuale situazione consente infatti di agire in deroga su numerosi aspetti della vita pubblica grazie all’emanazione di Dpcm e ordinanze del ministro per la Salute. Tra le scelte che si possono fare in stato di emergenza c’è anche il blocco dei voli dai Paesi ritenuti ad alto rischio di contagio, proprio come sta avvenendo attualmente con 16 Stati dai quali chi non è residente in Italia non può arrivare, mentre gli italiani hanno l’obbligo di mettersi in quarantena.

Smart working resta la regola

Per i dipendenti pubblici e privati si può ricorrere allo smart working fino al termine dello stato di emergenza. Quando invece si tornerà alla situazione ordinaria, anche i criteri per il lavoro a distanza dovranno essere rivisti. La scelta di far lavorare i dipendenti da casa si è resa obbligatoria nel momento di massima criticità della pandemia per limitare al massimo i contatti tra le persone. Tra i motivi che durante il lockdown giustificavano le uscite c’erano proprio quelli legati al lavoro, ma per garantire il distanziamento sociale e così cercare di limitare i contagi da Covid-19 erano state diramate linee guida proprio per garantire la minima presenza negli uffici. Una strategia peraltro ribadita anche nella relazione finale della commissione Colao e dai protocolli dell’Inail per la sicurezza.

Dai banchi ai guanti, gare d’appalto più snelle

Tutte le gare per l’approvvigionamento del materiale necessario a far ripartire la scuola, ma anche a rifornire di dispositivi di protezione gli uffici pubblici e a distribuirli a prezzi calmierati per i cittadini possono essere svolte seguendo un iter più snello. In particolare lo stato di emergenza consente al commissario Domenico Arcuri di procedere all’acquisto di banchi, test sierologici, mascherine, guanti e tutto quel che viene ritenuto necessario per fronteggiare i rischi di nuovi contagi da coronavirus, senza dove applicare il codice degli appalti e quindi accorciando procedure e inevitabilmente i tempi. Si tratta comunque di gare pubbliche, ma alcuni passaggi vengono eliminati proprio per garantire la celerità.

Avanti con i Dpcm

Rating 3.00 out of 5

Pages: 1 2


No Comments so far.

Leave a Reply

Marquee Powered By Know How Media.