Vacanze, la sfida tricolore a Booking e Airbnb: 100 aziende si alleano per creare la prima Ota italiana degli affitti brevi

Giuliano Balestreri

La battaglia della trasparenza fiscale torna protagonista delle vacanze estive italiane. Dopo la guerra del sostituto d’imposta – che Airbnb e Booking rifiutano di fare nei confronti dei propri clienti -, Italianway gioca la carta dell’aggregazione tra gli operatori professionali degli affitti brevi. La società fondata da Marco Celani e Davide Scarantino è riuscita ad aggregare oltre 100 aziende italiane dell’extra alberghiero “che – sottolinea Celani – operano in totale legalità e trasparenza, creando valore sui territori di appartenenza. Noi combattiamo l’evasione fiscale a ogni livello, non permettiamo ai nostri soci di sgarrare. E questo può spaventare qualcuno”.

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D’altra parte, il mercato degli affitti temporanei è una giungla: le grandi Ota non agiscono come sostituto d’imposta e quando emettono fattura – essendo domiciliate all’estero – non calcolano l’Iva. Di fatto, devono occuparsene i singoli proprietari delle abitazioni: un’operazione non semplice, anche per chi è in buona fede. “Proprio per questo – spiega Celani – con italianway.house inviamo ai nostri associati un report dettagliato con tutte le imposte da pagare: dalla cedolare secca all’Iva fino all’imposta di soggiorno. Sbagliare è semplicemente impossibile”.

Marco Celani e Davide Scarantino

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