Fisco, la commissione Ue contro i paradisi fiscali. Gentiloni: “Uno scandalo che non può più essere tollerato”

E’ la prima volta che la Commissione europea apre con così tanta enfasi il capitolo della concorrenza fiscale sleale all’interno della Ue. Nella comunicazione presentata oggi, non vengono indicati Paesi in particolare, ma si sa che sotto tiro ci sono diversi Stati, i cui casi sono stati trattati anche dall’Antitrust, come è il caso dell’Olanda, del Lussemburgo, dell’Irlanda, seppure con alterne fortune in sede di giudizio Ue (come si è visto oggi con il caso Apple). Il commissario Gentiloni ha indicato che il mandato «può includere particolari regole di residenza fiscale che possono comportare una doppia non imposizione o esenzioni fiscali generali, che possono favorire pratiche fiscali dannose senza garanzie adeguate». Si tratta di una materia delicatissima sulla quale c’è la forte resistenza di molti Stati a definire un approccio Ue. Da anni si discute senza successo di base fiscale comune per l’imposta sulle società. 

 Per quanto riguarda il buon governo fiscale, ha detto Gentiloni, «stiamo definendo l’agenda dell’UE per affrontare la concorrenza fiscale sleale e rafforzare gli standard di buon governo nell’UE e nel mondo». Sarà rafforzato l’elenco UE delle giurisdizioni fiscali non cooperative e saranno proposte le prime idee per la riforma del Codice di condotta in materia di tassazione delle imprese. «Da quando abbiamo introdotto la prima lista nera a livello UE di paradisi fiscali globali quattro anni fa, sono state valutate 95 giurisdizioni e sono stati eliminati oltre 120 regimi fiscali dannosi. Ora ci stiamo muovendo per rafforzare questo strumento», ha concluso il commissario europeo.

LA STAMPA

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