Le mani di Berlino sulle nostre pensioni: ecco che cosa ci aspetta

Michele Di Lollo

Il sogno europeo passa da Berlino, o meglio, dalle mani della cancelliera Angela Merkel. È da qui che si incrociano le strade dell’Italia e del futuro dell’Ue. Roma riuscirà a convincere i burocrati di Bruxelles in vista di un possibile accordo sul Recovery fund? La Merkel, in vista del prossimo vertice, chiede rassicurazioni e le pensioni sono al centro di tutto.

Dalla cancelleria di Berlino arriva a Palazzo Chigi una domanda: che cosa intendete fare delle pensioni? Nessuna richiesta precisa. Ma è la stessa domanda che Merkel rivolgeva al collega italiano quando, nel 2018, il governo gialloverde si preparava a varare Quota 100. Giuseppe Conte, naturalmente, aveva fatto sapere a Merkel che non avrebbe prorogato oltre il 2021 il sistema del ritiro anticipato voluto dalla Lega. Ma l’interesse della cancelliera su questo punto, in vista del vertice che deve salvare l’Italia dalla peggiore recessione degli ultimi 50 anni, fa capire quanto il debito pubblico di Roma la preoccupi ancora.

Il nodo Quota 100

Quota 100 per ora resta. Potrebbe non essere toccata fino alla fine del triennio di sperimentazione, fino cioè al 31 dicembre 2021. Ma è sul tavolo del governo l’idea di rivederla insieme ai sindacati. Poco prima del lockdown il governo Conte bis si preparava, infatti, ad offrire ai sindacati una nuova riforma delle pensioni – anche chiudendo Quota 100 un anno prima – e la parola potrebbe essere mantenuta.

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