Boccia: «I 5 Stelle si taglino i ponti alle spalle: loro e Iv rischiano di aiutare la destra»

L’appello di Conte ai 5 Stelle per unire le forze alle Regionali è caduto nel vuoto. Tramonta il progetto di una coalizione strutturale?

«L’alleanza non è nata come una cosa speculare rispetto a quella gialloverde, ma come alleanza sociale alternativa agli pseudonazionalisti che stavano portando l’Italia fuori dal perimetro europeo. E questa alleanza, che sta costruendo in Europa uno schema nuovo, ha bisogno di costruire un orizzonte nel Paese. Ai 5 Stelle chiediamo il coraggio di tagliarsi i ponti alle spalle e di camminare insieme».

Ce la farete almeno in Campania e in Toscana?

«Ha ragione Zingaretti, è una vergogna lasciare le Marche alla destra estrema. Noi e Leu cercheremo di vincere ovunque, ma se 5 Stelle e Italia viva lasciano il Pd da solo devono sapere che, dove non dovessimo farcela, avranno aiutato Salvini e Meloni a vincere. La Puglia è l’esempio più eclatante, una regione modello in cui sarebbe fin troppo facile unire le forze per renderla insieme ancora più moderna e verde. Invece Emiliano deve fare la battaglia da solo. Il Pd continuerà fino all’ultimo a ricercare un’intesa e se non dovesse esserci vinceremo da soli e siamo così testardi che chiederemo di aiutarci anche dopo il voto».

Zingaretti ha chiesto a Conte un rimpasto?

«Chiacchiericcio del sottobosco della politica. Per fortuna Zingaretti e Orlando proteggono il Pd da queste dinamiche».

Se il M5S dirà no a 36 miliardi per la sanità a interessi zero, come potrete restare assieme al governo?

«Per noi il Mes è un tema decisivo. A meno che a settembre qualcuno non trovi 36 miliardi a condizioni più favorevoli, da destinare alle Regioni. Come ha detto Zingaretti, quelle risorse servono. Però è opportuno sostenere la giusta strategia di Conte, Gualtieri e Amendola. Prima si completa il negoziato su tutto il pacchetto, poi si aprirà la discussione nel Paese. E allora sarà un dovere ascoltare il parere delle Regioni».

Se Forza Italia vota il Mes e il M5S si spacca, nascerà una nuova maggioranza?

«Non è la prima volta che Forza Italia sull’Europa mette in luce le differenze siderali che ha con Lega e FdI. Dovrebbero chiedersi loro che ci fanno insieme, ma la nostra maggioranza è chiara e non ha bisogno di cambiare».

Per Sala il governo non ha una linea. Il Pd prepara un ribaltone a Palazzo Chigi?

«Penso non ci sia un premier di una democrazia parlamentare che non abbia vissuto queste dinamiche. Conte per quanto mi riguarda è il valore aggiunto di questa coalizione. Il Pd lo sostiene con grande convinzione e se Zingaretti pone alcune priorità, lo fa per rafforzare il governo stesso e Conte».

Cercherete di far approvare la legge elettorale proporzionale, anche se Renzi vuole il sindaco d’Italia?

«È uno dei patti iniziali su cui è nato il governo, dopodiché il Parlamento è sovrano».

In Veneto il virus fa di nuovo paura.

«Il lato positivo di vicende come Vicenza, Bologna, Mondragone e Fiumicino è che le reti sanitarie regionali hanno retto bene, quello negativo è che la tensione si è abbassata. Stiamo pagando alcuni comportamenti irresponsabili».

CORRIERE.IT

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