Calenda: « Salvini non è Orban, ci serve un’identità repubblicana

di Alessandro Trocino

Calenda: « Salvini non è Orban,  ci serve un'identità repubblicana»

ROMA Immagina l’Italia come un labirinto sorvegliato da mostri terrificanti. E quei mostri li abbiamo generati noi, sono dentro di noi. Carlo Calenda, leader di Azione, prende in prestito il titolo del film di Dino Risi per il suo nuovo libro, i «Mostri» (Feltrinelli). Non gli piace il «ridicolo bluff» della democrazia diretta M5s, «la leadership svogliata» del Pd, il sovranismo della Lega, il renzismo «mastelliano», il populismo dei sindacati, Confindustria «condannata all’irrilevanza», la stampa moribonda. Dell’Italia dice che «siamo il Paese più ignorante d’Europa». Ma ha molte ricette per liberarsi dei «mostri».

Calenda, come li possiamo sconfiggere?
«Con la consapevolezza. Il nostro rapporto con la politica è malato. I decreti sicurezza sono fascisti con Salvini e buoni con il Pd. Non daremmo da gestire un bar a Di Maio ma gli facciamo fare il ministro degli Esteri».

Sostiene che ci sia un finto scontro tra destra e sinistra.
«La destra non è mai stata fascista e la sinistra mai comunista, ma i toni sono quelli di un’altra epoca».

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