Coronavirus, pronto il primo vaccino: è cinese e verrà dato ai militari

Nobel, politici, personalità dello spettacolo. La lettera dei 101 per un vaccino anti Covid bene universale

di JAIME D’ALESSANDRO

Il vaccino di CanSino usa il metodo del cosiddetto “vettore virale”. Contiene cioè un virus benigno (un adenovirus come quello del raffreddore), capace di diffondersi nell’organismo senza farlo ammalare. Nel genoma di questo virus vettore i ricercatori hanno aggiunto un frammento di Dna artificiale. Vi sono scritte le istruzioni che permetteranno alle nostre cellule di fabbricare la cosiddetta proteina spike. La spike è la punta della corona del coronavirus: quella parte che viene riconosciuta dal nostro sistema immunitario ed è in grado di suscitare una reazione delle nostre difese.

In tempi normali, dopo la fase uno e due delle sperimentazioni dovrebbe seguire la fase tre: un’ulteriore prova condotta su migliaia di persone che permette di affinare i dosaggi, di valutare meglio gli effetti e di essere ancora più certi dell’assenza degli effetti collaterali. Molte aziende, di fronte alla pandemia, stanno saltando la fase tre, o la accorpano alla due. La decisione di usare il vaccino di CanSino su una coorte di migliaia di persone generalmente sane, come appunto i militari, può essere vista dal punto di vista medico come un’alternativa alla fase tre. Ma dal punto di vista geopolitico, il messaggio è ribaltato: i cinesi sono i primi nella gara, e la loro priorità non sono le fasce deboli della popolazione. Al contrario, sono le più forti.

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