Sallusti: “Feltri si dimette da giornalista”. L’Ordine: “Dobbiamo ancora votare, ma avremmo voluto accompagnarlo sulla strada del rispetto delle norme”

di GABRIELE ISMAN

Nel suo snobismo, si è regalato nel giorno dei suoi 77 anni compiuti ieri un buco, come in gergo giornalistico si chiama l’articolo che avresti dovuto avere e che invece è comparso altrove: la notizia non è apparsa infatti su Libero – di cui pure è editore editoriale – ma in prima pagina su Il giornale, a firma del direttore Alessandro Sallusti: “Clamorosa scelta, Feltri si dimette da giornalista”. E il catenaccio a spiegare: “Perseguitato da anni, il direttore lascia l’Ordine per poter scrivere ancora. Così il soviet del politicamente corretto uccide la libertà”.

Il suo amico Sallusti scrive che “Vittorio Feltri non è più giornalista, non nel senso giuridico del termine. Dopo cinquant’anni di carriera si è dimesso dall’Ordine rinunciando a titoli e posti di comando nei giornali, compreso nel suo Libero (lo fondò nel 2000). Perché lo abbia fatto lo spiegherà lui, ma io immagino sia una scelta dolorosa per sottrarsi una volta per tutte all’accanimento con cui da anni l’Ordine dei giornalisti cerca di imbavagliarlo”.

Su Libero oggi Feltri tratta tutt’altro tema, con un editoriale dal titolo “Chi non acquista è perduto e vive malissimo”. In realtà Feltri ha presentato le dimissioni all’Ordine dei giornalisti della Lombardia in cui è iscritto, “ma il Consiglio deve ancora riunirsi per accettarle e cancellarlo” come spiega il presidente dell’Odg Carlo Verna che poi aggiunge all’Adnkronos: “Avremmo preferito accompagnarlo su una strada di maggior attenzione alle norme della professione”.

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