Pietro Senaldi smaschera la mossa taglia-Iva di Conte: “Solo una finzione per tentare di copiare Angela Merkel”

Pietro Senaldi

Non ci siamo mai illusi, però Conte aveva provato in ogni modo a convincerci che gli Stati Generali avevano lo scopo di radunare i ceti produttivi e le migliori menti del Paese per concertare tutti insieme un piano che avrebbe traghettato l’Italia fuori dal Covid-19, passando attraverso la crisi come un coltello nel burro. Ovviamente non è stato così; il premier ha sentito tutti ma non ha ascoltato nessuno. Poi, tra una cantatina di Elisa e uno schizzo dell’archistar Boeri, se n’è uscito con un’idea che nessuno dei suoi interlocutori aveva suggerito: taglio dell’Iva a tempo, per rilanciare i consumi. La pensata non è sua. L’ha copiata dalla Merkel, che non ha radunato Stati Generali ma si è ritrovata con la propria maggioranza e dopo una ventina di ore di serrato faccia a faccia, non inframmezzato da show e conferenze stampa, ha partorito quindici pagine di piano per il rilancio, compreso il taglio di tre punti dell’Iva dal primo luglio a fine anno. Solo che la Germania non è l’Italia. Berlino ha i conti in ordine e si può permettere la spesa; noi no. Il mercato interno tedesco poi è più reattivo e ha maggior fiducia nel proprio governo rispetto al nostro; e vagli a dare torto.

QUESTIONE DI STILE
Noi di Libero siamo per definizione a favore di ogni abbassamento di tasse. Se critichiamo la boutade del taglio dell’Iva è perché sappiamo che dietro non c’è nessuno studio; trattasi di pura estemporaneità, come ha capito al volo Salvini, che ha sfidato il premier: «Taglio dell’Iva? Lo voto subito». D’altronde, lo stile di governo di Conte è tutto l’opposto di quello della Merkel. I politici tedeschi studiano, litigano tra loro, decidono e solo dopo comunicano e tengono il punto. Giuseppe e i suoi uomini invece si imbattono in cose che non conoscono e delle quali neppure intuiscono le conseguenze. Però, siccome suonano bene alle loro orecchie, essi le danno in pasto all’opinione pubblica come possibili soluzioni; così, per vedere l’effetto che fa. Una pratica oziosa, che serve a occupare il dibattito per due o tre giorni e far rotolare la palla un po’ più in là.

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