Lo sfogo di Zingaretti: “Stiamo regalando mezza Italia a Salvini”

Anche i più miti, a volte, si incazzano, almeno a parole: “Ma vi pare possibile? Siamo quelli che dicono ‘governeremo insieme per quattro anni’, ricostruiremo l’Italia, eccetera, eccetera. E poi? Poi non siamo in grado neanche di fare un accordo a Barletta”. È questo lo sfogo che Nicola Zingaretti ha consegnato ai suoi, prima di dare alle agenzie una dichiarazione in cui invita il governo, con maggiore calore, a chiudere qualcuno dei tanti dossier aperti, da Alitalia ad Autostrade e una sul tafazzismo, ovvero andare divisi consegnando così parecchie regioni alla destra: “Abbiamo fatto un governo per fermare Salvini – la seconda parte del suo sfogo – e ora gli consegniamo mezza Italia? È incredibile quel che sta accadendo”.

Ce l’ha con Conte, l’unico a non aver capito la reale posta in gioco e la necessità urgente di un cambio di passo. Con Renzi che invece, come Salvini, lo ha capito benissimo, al punto da regalargli la candidatura di  Scalfarotto in Puglia per indebolire Emiliano ricevendo in cambio una candidata debole come la Ceccardi in Toscana, che consentirà all’ex leader del Pd di dire che ha vinto in casa. Con i Cinque stelle smarriti in un cupio dissolvi. Il punto è chiaro, l’election day di settembre, quando si voterà in sei regioni (attualmente 4 a 2 per il centrosinistra) e per il referendum sulla riduzione dei parlamentari. Inevitabilmente, un voto politico, anche sul governo e sull’alleanza che lo sostiene. Il centrodestra, cioè l’opposizione, è unito ovunque e già in campagna elettorale dopo l’accordo siglato ieri sui candidati. La maggioranza, cioè il governo, è diviso ovunque, tranne in Liguria forse dove Pd e Cinque stelle alla fine riusciranno a trovare una quadra, ma non è una regione contendibile. E poi Renzi, altra componente della maggioranza, alleato del Pd solo in Toscana, Campania e Marche, cioè dove si può vincere.

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