Dal prelievo forzoso alle tasse: il piano horror per fare cassa

Alessandro Ferro

L’emergenza sanitaria ed economica costerà cara e lo vedremo molto presto. Inutile illudersi: il governo attingerà dalle casse degli italiani per restituire tutti i soldi avuti in prestito e la richiesta di tasse arriverà anche dall’Unione Europea.

E così, nel mirino per recuperare liquidità ci sono i tre beni più importanti degli italiani: casa, reddito fisso e risparmi.

Ecco la prima “sorpresa”

Il Recovery Fund europeo sarà come un boomerang: dei 172 milardi che riceverà il nostro Paese, di cui 82 a fondo perduto, più della metà (90 miliardi) andranno restituiti con gli interessi fino al 2058. La “sorpresa” che molti non sanno è, che tra i vincoli di questa restituzione, figura anche un prelievo fiscale extra di 20-30 miliardi di euro l’anno a carico dei bilanci delle grandi aziende.

Come riporta LaVerità, il debito pubblico è ormai arrivato 36 miliardi di euro ed il lockdown, da solo, ha fatto scomparire altri 26 miliardi di entrate. Come se non bastasse, i Comuni hanno denunciato perdit per 9 miliardi. Insomma, è inevitabile che nuove tasse bussano alla porta anche se nessuno lo dice. Se lo Stato non interverrà, gli enti locali avranno soltanto due alternative: aumento delle imposte e taglio dei servizi come le manutenzioni di strade o giardini, la ristrutturazione di edifici pubblici, asili, centri per gli anziani e chi più ne ha più ne metta. L’Imu torna sempre di moda, da sola garantisce 11 miliardi. L’allarme lo aveva lanciato il presidente Inps, Pasquale Tridico, quando a marzo aveva dichiarato che “fino a maggio non c’è problema di liquidità”. Per la proprietà transitiva, essendo alle porte di luglio, il problema adesso c’è, eccome. E l’unica soluzione sarà quella di nuove tasse.

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