Bonomi attacca: “Male anche la fase 3”. E Conte lo sfida

di GIOVANNA VITALE

Roma <SC2001,8212> Sapeva che oggi non sarebbe stato facile. Giuseppe Conte l’aveva previsto: con il neopresidente di Confindustria il dialogo è stato in salita sin dal suo esordio alla guida di Viale dell’Astronomia, una ventina di giorni fa, quando Carlo Bonomi criticò aspramente l’avvio della Fase 2 e la politica «che può fare peggio del virus». Ma certo il premier non si aspettava che il leader degli industriali si presentasse a Villa Pamphili preceduto da un’autentica dichiarazione di guerra.
Prima, intervistato dal quotidiano francese Les Echos, Bonomi ha spiegato che «l’Italia sta scegliendo di favorire l’assistenza invece di liberare l’energia del settore privato» e ha ribadito il suo scetticismo sugli Stati generali: «Mi aspettavo dal governo un piano ben dettagliato con un calendario e obiettivi specifici. Questo piano non l’ho visto e sarei curioso di leggerlo». Quindi, nella prefazione al volume “Italia 2030”, che nel pomeriggio il capo di Confindustria porterà in regalo a Conte in segno di sfida, scrive: «È mancata finora una qualunque visione sulla Fase 3, da far seguire a chiusure e riaperture. La fase cioè in cui definire sostegni immediati alla ripresa di investimenti per il futuro, riprendendo e potenziano in toto l’impianto d’Industria 4.0” e “affiancandovi un grande piano Fintech 4.0».

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