Scusate il disturbo. Vittorio Colao: “Indicata una strategia, il piano spetta al Governo”

Missione compiuta. Stilata la relazione finale della task force, Vittorio Colao salute tutti e torna a Londra. Ieri ha illustrato le conclusioni agli Stati Generali, oggi al Sole 24 Ore spiega il senso del lavoro svolto. “Il nostro non è un piano, ma una strategia, una visione, con 102 proposte concrete di cui abbiamo condiviso anche i dettagli”. Scrivere un piano, ”è compito che ora spetta al Governo” afferma il supermanager, dicendosi soddisfatto della relazione davanti all’esecutivo a Villa Pamphili. 

“Ho molto apprezzato l’invito del presidente Conte, non scontato” dice, con il consueto aplomb, “i ministri ci hanno ancora una volta dimostrato un grande coinvolgimento dopo aver lavorato con noi anche il 2 giugno, anche di notte, anche nei weekend”. Agli Stati Generali, spiega Colao, è stata “una vera presentazione a un esecutivo, in questo caso di Governo, ma non diverso da quella che sarebbe stata una presentazione a un esecutivo aziendale”. 

Le parole chiave sono “impresa e lavoro, investimenti, digitalizzazione, formazione”. Il messaggio chiave è il seguente: “Dobbiamo approfittare di questa occasione per trasformare i costi in investimenti, ammodernare il Paese, migliorarne l’equità”. Per il manager “sicuramente l’impresa e il lavoro sono l’urgenza su cui intervenire per rilanciare l’economia. Noi non torneremo al 2019 se l’impresa e il lavoro non saranno sostenute e potenziate con misure concrete” e per farlo “sarà importante avere una pubblica amministrazione più veloce e più digitalizzata, sbloccare gli investimenti fermi, attivare quelli finanziabili con fondi europei, far ripartire il turismo, cominciare a investire sulle competenze che serviranno a generare innovazione in Italia”.

Altro passaggio importante, la formazione: “La crisi del Covid ci ha insegnato che le persone sono l’aspetto più importante, non solo agli altissimi livelli delle organizzazioni, ma a tutti i livelli”, dice l’ex numero uno di Vodafone, che aggiunge: “Il mio suggerimento a tutte le imprese, a prescindere dal Covid, è digitalizzare e assumere laureati, anche neolaureati, che possano portare l’innovazione in azienda”.

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