Aerei, così funzionano i filtri Hepa: aria sterile al 99,97% (come negli ospedali)

di Leonard Berberi

Aerei, così funzionano i filtri Hepa: aria sterile al 99,97% (come negli ospedali)

Da lunedì 15 giugno gli aerei in Italia potranno tornare a riempire tutti i sedili se soddisfano alcuni requisiti tecnici, sostiene uno degli allegati tecnici del decreto del governo pubblicato in Gazzetta Ufficiale. L’obbligo di distanziamento interpersonale di un metro a bordo «può essere derogato nel caso in cui l’aria a bordo sia rinnovata ogni tre minuti, i flussi siano verticali e siano adottati i filtri Hepa, in quanto tali precauzioni consentono una elevatissima purificazione dell’aria», scrive il decreto. Si tratta di un requisito — come ha anticipato il Corriere — già soddisfatto dagli aerei che volano nel nostro Paese.

L’aria a bordo

Ma cosa sono i filtri Hepa e che aria si respira a bordo? Secondo la Iata (la principale associazione internazionale dei vettori) e i costruttori di velivoli (Airbus, Boeing, Embraer) «l’aria che circola all’interno è molto pulita e sicura, più di quella che si trova negli ambienti interni come le scuole, le abitazioni e gli uffici». Il perché è presto spiegato: il sistema di circolazione degli aeromobili è stato pensato per far circolare aria al 50% presa da fuori e al 50% da dentro, ma filtrata, allo stesso modo per 20-30 volte all’ora. Quello che respiriamo in alta quota insomma cambia ogni 2-3 minuti. Non avviene lo stesso nemmeno negli ospedali dove c’è aria nuova cinque volte all’ora, mentre negli altri edifici (case, scuole, cinema, ristoranti) una volta o al massimo 2,5 volte ogni sessanta minuti.

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