Vescovi (Confindustria): “Belle idee nel piano Colao, ora il governo ci spieghi cosa vuol farne”

di RAFFAELE RICCIARDI

MILANO – All’indomani dell’uscita del piano di Vittorio Colao e del suo gruppo di lavoro per portare l’Italia fuori dall’emergenza del coronavirus, la palla torna nel campo del governo e della politica in genere perché non trasformi le centoventi pagine di slide nel solito “libro dei sogni” che allunghi lo scaffale delle mancate occasioni all’italiana.

Luciano Vescovi, presidente degli industriali vicentini, aveva criticato il comitato per l’assenza dell’imprenditoria. Ora che il suo lavoro è venuto alla luce, che giudizio ne dà?
Comincio con il registrare positivamente l’aver messo al primo punto le aziende e il lavoro, perché per molto tempo abbiamo assistito ad atteggiamenti anti-impresa da parte del governo. Qualunque società complessa, che voglia guardare al futuro, parte dal lavoro e dalle imprese.

Scudo sulla responsabilità penale per i contagi, rinvii fiscali, deroga al Decreto Dignità sui contratti a termine. Per voi c’è di che esser soddisfatti…
Troviamo misure di buon senso. Noi a Vicenza avevamo chiesto da subito la possibilità di prorogare i contratti in scadenza. Poi leggiamo positivamente il potenziamento di Industry 4.0.

Vittorio Colao

Vittorio Colao
Il professor Perotti spiega però come ci sia il rischio di aggiungere, senza disboscare la giungla normativa italiana e contenere la spesa…
Io apprezzo invece il fatto di non voler strafare, ma partire da quanto esiste, senza generare l’esigenza di provvedimenti, decreti attuativi e un insieme di apparati che ingesserebbero tutta la macchina produttiva. E non solo per quel che riguarda le imprese.

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