Tre attivisti morti e un agente ferito, negli Usa scatta il coprifuoco in quaranta città. Smentita l’autopsia ufficiale: “George è stato soffocato”

francesco semprini

«Fuck 12 Since 1492». La scritta, che gli addetti del comune si affrettano a cancellare, campeggia da ore sull’arco di Washington Park, nel West Village di New York, quello dove c’è la statua di Giuseppe Garibaldi. In gergo vuol dire «Fotti la polizia» (come spiega l’artista War of Icaza) ed è il segnale di delimitazione della «zona rossa» dove da diverse notti si susseguono le manifestazioni nella Grande Mela. Quelle violente che non prendono di mira solo i simboli del capitalismo come Apple, Amazon o Starbucks, ma anche boutique e ristoranti che nulla centrano con l’uccisione dell’afroamericano George Floyd successiva al suo arresto avvenuto la scorsa settimana a Minneapolis. E a farne le spese è stato anche un imprenditorie italiano, Rosario Procino titolare di «Ribalta», il suo locale è stato preso di mira dai manifestanti che hanno colpito la facciata. Non lontano da lì 24 ore prima ad essere protagonista è stata un’altra italiana (di origine), Chiara de Blasio, la figlia 25enne di Bill, sindaco di New York. La giovane è finita in manette (e rilasciata poco dopo), quando la polizia ha dichiarato illegale un assembramento tra la 12ª strada e Broadway, e dove sono scoppiati tafferugli con auto dell’Nypd date alle fiamme. Tanto da costringere il governatore Andrew Cuomo a istituire il coprifuoco dalle 23, almeno per ora. La tensione è alta ovunque nel Paese e lo sarà ancora di più dopo che l’autopsia della famiglia ha accertato che Floyd è morto per «asfissia causata da compressione al collo e alla schiena». L’autopsia ufficiale aveva invece escluso l’asfissia traumatica e lo strangolamento. Una contraddizione destinata diventare contrapposizione dura nelle piazze dove il bilancio è già pesantissimo.

E proprio a New York la tensione è sempre più tesa: vetrine rotte, saccheggi, inseguimenti per strada e arresti. Dai negozi del lusso di Manhattan fino ai supermercati del Village bande di giovani hanno dato l’assalto alle vetrine. Le immagini che rimbalzano sui siti nella lunga notte americana mostrano una metropoli spaventata e ferita. Un’ondata di violenza che sta spingendo molto newyorchesi a lasciare la città

Rating 3.00 out of 5

Pages: 1 2


No Comments so far.

Leave a Reply

Marquee Powered By Know How Media.