Ecco il codice penale di Davigo: “Errore aspettare le sentenze…”

Federico Garau

Non si spengono le polemiche sorte dopo la pubblicazione da parte del giornale “La Verità” delle chat scambiate tramite Whatsapp fra le cosiddette toghe anti-Salvini, anche Piercamillo Davigo dice la sua in diretta televisiva.

Un vero e proprio caso mediatico che vede come protagonisti il procuratore Paolo Auriemma, l’ex presidente dell’Anm Luca Palamara ed altri magistrati, con Palamara che ha visto la propria posizione aggravarsi dopo la divulgazione di nuove incresciose intercettazioni.

Una vera e propria bufera, che ha portato all’apertura di una pratica presso il Csm (Consiglio superiore della magistratura), rimasto in piedi nonostante le pressioni di Salvini, che ha chiesto al presidente della Repubblica Sergio Mattarella di procedere allo scioglimento dell’organo collegiale.

Ospite durante la trasmissione “Piazza Pulita” in onda su La7, il magistrato Piercamillo Davigo, membro del Csm, è intervenuto sulla questione. “Lei viene definito correntemente un giustizialista, è una cosa che la offende?”, chiede Corrado Formirgli al magistrato, mentre si dibatte sul caso Palamara.

“È una frase priva di senso comune”, replica Davigo. “L’unico uso storico del termine giustizialista riguardava il movimento giustizialista in Argentina, di Perón. È una cosa che è stata inventata da esperti di comunicazione, che invece di difendersi nel merito delle accuse che venivano loro rivolte, hanno inventato questa balla”.

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