La famigerata circolare del Dap

Due mesi dopo le rivolte, oltre uno svuotamento delle carceri sta creando agitazione nell’opinione pubblica la scarcerazione di importanti boss mafiosi per questione di salute. Il tutto nasce da una circolare del DAP del 21 marzo 2020 che chiede a tutti i direttori delle carceri italiane di indicare con “solerzia” quindi aggiungendo un carattere di urgenza, che si indichino i detenuti malati con determinate patologie immunodepresse, cosi da procedere ad esaminare quali provvedimenti adottare: “comunicheranno con solerzia alla Autorità Giudiziaria, per le eventuali determinazioni di competenza, il nominativo del ristretto che dovesse trovarsi nelle predette condizioni di salute (o altre valutate di analogo rilievo dalla direzione sanitaria)”

Una fonte all’interno del Ministero di Giustizia sottolinea come “il documento in sé non libera i detenuti, questo è chiaro ed evidente, ma di fronte abbiamo le mafia che sa come approfittare di ogni minimo cedimento. Inoltre, non si comprende il carattere di urgenza inserito con parole desuete, quasi a celare, a nascondere. Perché se si procedeva ad un’analisi dei detenuti anziani e delle loro patologie è assolutamente corretto e giusto. Inserire, diciamo all’ultima stesura prima della pubblicazione, questo carattere di urgenza, comporta che poi la catena di comando si muove velocemente. Se un detenuto muore, chi se ne prende la responsabilità. Di poi al 41bis i detenuti sono al sicuro, sono isolati, ma molti di questi sono malati e necessitano di cure che se il carcere non può assicurare, noi abbiamo l’obbligo di provvedere. La circolare è solo un monitoraggio”.

Tratto da uno studio commissionato all’autore dalla Global Initiative against Transnational Organized Crime, di prossima pubblicazione.

REP.IT

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