Spesa e Salute, riusciremo a fare centro?
Li abbiamo celebrati come eroi della battaglia, combattuta persino a mani nude, senza protezioni, contro il virus, perdendo spesso la vita. Con il Decreto Rilancio li avremmo dovuti premiare oltre che ringraziare. Medici, infermieri e personale sanitario non avranno il bonus promesso. Non lo avranno perché alcune Regioni avevano già provveduto o hanno in programma di farlo e per la difficoltà di stabilire esattamente il perimetro dei beneficiari. Il Decreto legge più corposo (250 articoli) e più impegnativo sotto il profilo finanziario (55 miliardi di fabbisogno) che sia mai stato varato, non ha affrontato nemmeno lo spinoso tema della responsabilità civile penale degli operatori sanitari. Non è escluso che diversi professionisti, gli «eroi» di questa emergenza, saranno chiamati, nei prossimi anni, a rendere conto del loro operato nella presumibile lunga scia giudiziaria della pandemia. Una beffa dolorosa.
I numeri
Il decreto Rilancio ha comunque stanziato 3 miliardi e 250 milioni per la Sanità nel suo complesso, di cui un miliardo e 200 milioni per l’assunzione di nuovo personale. Non solo medici. Sono 9 mila e 600 gli infermieri che verranno contrattualizzati. Si investirà di più — come ha scritto Margherita de Bac sul Corriere— per rafforzare le Unità speciali di continuità assistenziale (Usca). La cifra di un miliardo e 400 milioni verrà destinata per raddoppiare le postazioni di terapia intensiva oltre quota 11 mila. La dotazione italiana — come ha spiegato il ministro della Salute, Roberto Speranza — si collocherà così al di sopra della media dei Paesi Ocse.
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