Riaperture con rincaro prezzi: salgono caffè (1,30 euro), alimentari e parrucchieri. Guida ai rincari

di Massimiliano Jattoni Dall’Asén

La Fase 2 è stata inaugurata a Milano col rito della colazione al bar. Ma con una brutta sorpresa: diversi locali hanno deciso che per tentare di recuperare quanto perso durante il lockdown fosse venuto il momento di dare una ritoccata (in rialzo) al prezzo del caffè e del cappuccino passati così, rispettivamente, da 0,90 a 1 euro e da 1,30 euro a 1,40. Ma in centro la tazzina ha toccato anche i 2 euro. Casi isolati, avverte il Codacons, che però continua ricevere segnalazioni dai consumatori. Anche per quanto riguarda i parrucchieri, con costi che lunedì 18 maggio sono improvvisamente aumentati per tagli, colore e messe in piega in diversi esercizi della città. «Speriamo si tratti di situazioni isolate» ha commentato il presidente del Codacons Carlo Rienzi, «e che gli esercenti di Milano non decidano in massa di ritoccare i listini per rifarsi dei minori guadagni e dei costi di sanificazioni dei locali».

Da Milano a Roma tagliarsi i capelli costa di più

L’allarme non riguarda soltanto Milano. Cinquanta baristi di Vicenza si sono accordati per alzare il prezzo della tazzina, portando un caffè a 1,30 euro e il cappuccino a 1,80. Mentre a Firenze e Roma un caffè al bancone può costare rispettivamente 1,70 e 1,50 euro. Sempre nella capitale, il lunedì eccezionale che ha visto parrucchieri e barberie aperti nel tradizionale giorno di riposo ha visto un ritocco nei listini di alcuni saloni. L’agenzia Agi, per esempio, cita quello di piazza Navona, il Salone Sant’Agnese, il cui titolare conferma che ora ci sono «nuovi costi che prima non avevamo come asciugamani monouso, igienizzanti, mascherine, guanti, grembiuli usa e getta. Decideremo se inserire una voce ad hoc nel conto, ma si tratta di pochi euro».

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