Imprese e commercianti alla riapertura: “Bene le indicazioni, ma solo sei su dieci sono pronti”

MILANO – Piccole imprese soddisfatte per la rotta tracciata dal Consiglio dei ministri per l’uscita dalla fase di emergenza del Covid. Ma c’è il rischio, dicono i commercianti, che a conti fatti soltanto sei attività su dieci decidano di tirare su la saracinesca fin da subito, mentre altre tre rinvieranno a data da destinarsi la decisione e c’è ancora una piccola quota di indecisione.

Le regole (e le sanzioni) per ripartire

Il governo ha deciso, d’intesa con le regioni, i protocolli e il quadro entro il quale muoversi per le riaperture. Oltre al tema degli spostamenti, è centrale quello delle attività produttive. “A partire dal 18 maggio, le attività economiche, produttive e sociali devono svolgersi nel rispetto dei contenuti di protocolli o linee guida, idonei a prevenire o ridurre il rischio di contagio nel settore di riferimento o in ambiti analoghi, adottati dalle regioni o dalla Conferenza delle regioni e delle province autonome, nel rispetto dei principi contenuti nei protocolli o nelle linee guida nazionali”, ha spiegato Palazzo Chigi nella nota post-riunione. Alle stesse Regioni spetta il monitoraggio giornaliero dei dati sulla diffusione dei contagi, da girare a Ministero della Salute, Iss e Comitato tecnico-scientifico per valutare se il Ssn è sotto stress o meno e adeguare le misure.

Riaperture, tutte le regole per spostamenti, amici, bar, ristoranti, spiagge, piscine, palestre e negozi

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