Coronavirus, rientro a casa in sicurezza: come comportarsi. Via le scarpe e mani lavate.

Roma, 3 maggio 2020 – Per amore o per forza impariamo a convivere con la paura da Coronavirus. Certe abitudini resteranno anche quando non saranno più obbligatorie: precauzioni igieniche, mascherine e distanziamento sociale. Uno degli insegnamenti appresi è che il contagio in casa è frequentissimo. L’insidia del virus affligge in particolar modo gli anziani. Per questo il presidente dei geriatri italiani, Antonelli Incalzi, ha chiesto alle Regioni di prevedere un sistema di monitoraggio remoto, per cogliere tempestivamente l’eventuale segno di esordio di Covid-19 e prevenire l’aggravamento delle patologie croniche. Tra i parametri da monitorare, oltre alla temperatura corporea, c’è la saturazione dell’ossigeno nel sangue, per questo è necessario che le persone a casa siano seguite dal sistema sanitario del territorio utilizzando le tecnologie moderne.

La catena dei contagi arriva senza chiedere permesso, veicolata da un familiare portatore asintomatico. A volte l’affanno o il rialzo della temperatura potrebbero essere un falso allarme, un’allergia o una faringite batterica. Altre volte la febbre segna l’esordio dell’infezione da Sars-Cov-2. Sintomi come i dolori muscolari, l’alterazione del gusto e dell’olfatto, sono altrettanti campanelli d’allarme da segnalare telefonicamente al medico di fiducia. Evitiamo di recarci al pronto soccorso: esistono squadre che vanno dai malati a domicilio a fare il tampone. Una visita domiciliare al momento giusto evita l’affollamento degli ospedali, e la salute ci guadagna.

Coronavirus, ritorno al lavoro: come difendersi dal virus

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