Coronavirus, la crisi di liquidità dà campo libero alle mafie. Solo a marzo l’usura è cresciuta del 9 per cento

di ALESSANDRA ZINITI

Un mese e mezzo di lockdown e l’economia italiana sente il fiato sul collo della criminalità organizzata e dei capitali sporchi delle mafie. Come temeva il ministro dell’Interno Luciana Lamorgese, i primi segnali di allarme ci sono già.

Dal comitato nazionale per l’ordine e la sicurezza pubblica, svoltosi questa mattina al Viminale, è venuto fuori che nel mese di marzo, a fronte di un generalizzato crollo di ogni tipo di reato, l’unico che fa segnare un aumento è l’usura: nove per cento in più rispetto a marzo dell’anno scorso. Un valore preoccupante se si pensa che, nello stesso periodo, il trend dei delitti nel suo complesso su tutto il territorio nazionale ha fatto segnare un meno 66 per cento: 203.723 i delitti commessi l’anno scorso in questo periodo, 68.069 quest’anno. Meno degli altri, ma pur sempre in diminuzione, a causa del lockdown le rapine alle farmacie ( – 28,2 per cento) e i maltrattamenti in famiglia (-37,4 per cento), un dato questo però condizionato dalla difficoltà di denuncia all’interno di famiglie in quarantena.

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