Mes ‘light’ o Eurobond? Le differenze: pro e contro

di ANDREA BONZI

Roma, 16 aprile 2020 – Mes ‘light’ o Coronabond? Questo è il tema che sta tenendo banco sui tavoli delle cancellerie di Stato, in attesa del Consiglio europeo del 23 aprile prossimo, dove si deciderà la linea anti-Coronavirus da seguire nel Vecchio continente. E questo è il tema del dibattito anche in Italia il premier Conte e i 5 Stelle sono assolutamente contrari all’attivazione del Mes, in versione ‘leggera’ o meno, mentre il Pd, con una parte dell’opposizione (Forza Italia) è disposta a ragionarci, allentandone però i vincoli. Vediamo di capire meglio gli strumenti in campo.

Il Fondo Salva-Stati: cos’è il Mes

Con Mes (Meccanismo europeo di stabilità), detto anche Fondo Salva-Stati, è un’istituzione attiva dal luglio 2012 per assicurare assistenza finanziaria ai Paesi in difficoltà economica. Il fondo può dotarsi di una cifra utilizzabile pari a 400 miliardi circa (ogni membro lo finanzia in proporzione al proprio Pil), può acquistare titoli di Stato nelle nazioni dell’Eurozona sul mercato primario e secondario, può concludere intese o accordi finanziari anche con istituzioni finanziarie e istituti privati. Si tratta di un prestito e, in origine, le condizioni per l’accesso ai finanziamenti sono molto stringenti, e possono arrivare – nel caso il Paese non riesca a ripagare il debito – a controlli della spesa, obbligo di fare riforme, sanzioni, fino, di fatto, al commissariamento da parte della Troika. Questo, ad oggi, è l’unico strumento di questo tipo vigente. 

Il Mes ‘light’ e la Pandemic crisis support

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