«Scuole chiuse, non è esclusa la proroga: lo stop ha funzionato»

di Margherita De Bac

ROMA — «Oggi possiamo affermare che la scelta di chiudere scuole e università, causa di molte polemiche, sta funzionando. Ha evitato assieme ad altre misure di rendere ancora più critica l’emergenza. Nei giorni immediatamente precedenti la scadenza del 3 aprile valuteremo la situazione. Siamo pronti a prorogare la sospensione didattica, se necessario», tira un primo bilancio Franco Locatelli, presidente del Consiglio superiore di Sanità, oncoematologo del Bambino Gesù di Roma, nato a Bergamo, una delle città più sofferenti. Esperto del Comitato tecnico scientifico.

Dunque la chiusura potrebbe andare oltre?
«È una misura adottata praticamente da tutti i Paesi ora travolti dal virus che ci sono venuti dietro. La linea di crescita dell’epidemia in Francia e Spagna ricalca quella italiana, purtroppo. Applicano le nostre stesse strategie e questo la dice lunga sulla correttezza delle nostre scelte. Non tutti hanno avuto tempestività e rigore nell’agire».

Archiviate le incertezze iniziali sull’efficacia di tenere i bambini a casa?
«Erano dovute alla novità presentate da un virus nuovo che mostra peculiarità singolari. I bambini, e parlo da pediatra, pur potendo infettarsi eccezionalmente o su basi anedottiche, sviluppano forme severe della malattia ma non avevamo elementi certi per disegnare scenari. I nostri pareri sono valutati giorno per giorno, guidati da un unico obiettivo.

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