La gestione dell’epidemia. Senza anticorpi rischia la vita anche il governo

di BRUNO VESPA

Quando il Coronavirus inginocchiò la Cina, dissi ai miei colleghi: speriamo che non arrivi qui, altrimenti sarà il caos. Fummo gli ultimi a mangiare insalata dopo Chernobyl e a toccare una bistecca dopo la ‘mucca pazza’, gli ultimi a masticare carne di pollo dopo l’emergenza aviaria. Siamo un popolo strano: forti e solidali davanti a una guerra e a un terremoto, ci consegniamo al panico ben oltre il necessario in altre situazioni. È infetto lo 0.05 del territorio nazionale, lo 0.5 della Lombardia, lo 0.2 del Veneto. Le persone in quarantena sono lo 0.089 della popolazione italiana. Eppure l’Italia si è fermata come mai è avvenuto nell’era moderna.

Treni e ristoranti così vuoti non s’erano visti nemmeno durante la guerra. Gli stranieri ci guardano e dicono: se non si fidano loro… Da lunedì misureremo la capacità di reazione delle regioni colpite. Milano e la Lombardia ripartiranno più lentamente, il Veneto ha fretta di normalità immediata. Per il governo si annuncia in ogni caso il momento della verità. Il presidente Conte è stato accusato di atteggiamenti ondeggianti: prima poco prudenti, poi troppo. Ma i veri problemi debbono arrivare. Quale politica economica d’emergenza sarà adottata dinanzi alla crisi peggiore mai incontrata? L’ultimo trimestre del 2019 è stato negativo e anche senza il Covid-19 ci si chiedeva quali provvedimenti shock sarebbe stato in grado di prendere il governo. Adesso tutto è moltiplicato.

Rating 3.00 out of 5

Pages: 1 2


No Comments so far.

Leave a Reply

Marquee Powered By Know How Media.