Dalla scuola su Youtube alla spesa digitale: sarete stupiti da cosa poter fare online

La scuola si fa online

Se l’emergenza coronavirus si protrae, decine di studenti di tutte le fasce d’età perderanno ore di lezione. La Cina è corsa subito ai ripari: come riporta il Washington Post, il ministero dell’Istruzione cinese ha messo in piedi una gigantesca macchina di 7mila server per far sì che 50 milioni di studenti potessero continuare a seguire le lezioni online. I corsi si seguono da casa, tramite pc. Ma può accadere lo stesso in Italia? Alcune scuole stanno cogliendo l’occasione per fare alcuni esperimenti: è il caso dell’Istituto Nautico San Giorgio di Genova, il cui dirigente Paolo Fasce ha diramato una circolare per studenti e insegnanti per invitarli a sperimentare forme di smart learning e smart teaching. In fondo basta un computer e una connessione Internet: le classiche lezioni in classe possono così tradursi in videolezioni caricate su Youtube, audiolezioni in podcast, classi virtuali attraverso Skype, programmi gratuiti come Moodle o Google Classroom ma anche lezioni vocali attraverso broadcast chat su Whatsapp.

Visite mediche da remoto

Non è ancora il caso dell’Italia, ma in Cina, a causa dell’emergenza, la popolazione ha potuto sperimentare la comodità delle visite mediche online e parlare con lo specialista attraverso lo schermo. A facilitare le cose ci ha pensato un gigante del tech come Huawei che ha messo a disposizione la tecnologia 5G per rendere più snelle le comunicazioni tra Beijing e l’Huoshenshan (Fire God Mountain) Hospital, l’ospedale da 1000 posti letto nato in dieci giorni a Wuhan. Huawei ha anche facilitato la trasmissione di videoconferenze del governo sul COVID-19. 

Dallo psicologo online

Non sarà come una vera e propria seduta, ma lo scopo è quello di aiutare tutti coloro che, a causa dell’emergenza coronavirus, sono rimasti bloccati nelle proprie case e sono in preda ad angoscia e disperazione. In Cina sono state messe a disposizione piattaforme che offrono consulenze e molti psicologi si sono offerti volontari per aiutare la popolazione in difficoltà. C’è chi cerca supporto anche sui social network: lo dimostra l’hashtag #howtodealwithfeelingveryanxiousathome che su Weibo, la piattaforma social più famosa in Cina, ha ottenuto milioni di visualizzazioni. 

Riunioni di lavoro in videoconferenza

Il coronavirus ha dato la possibilità a decine di aziende di sperimentare il telelavoro: i dipendenti hanno così scoperto le potenzialità della rete per rimanere in contatto con i propri clienti o i colleghi. Skype, GoToMeeting, Cisco WebEx Meetings sono alcuni dei servizi che consentono di organizzare delle riunioni digitali. 

Consegne contactless

In Cina McDonald’s, Starbucks e altre aziende di fast-food stanno implementando servizi di ritiro e consegna a domicilio contactless, ossia prive di contatti, per garantire la sicurezza dei clienti e dei propri dipendenti. McDonald’s è stata tra le prime catene che dopo lo scoppio dell’epidemia ha implementato questo genere di servizi in tutta la Cina. Nel proprio sito web il colosso della ristorazione specifica che i clienti sono tenuti a inoltrare i propri ordini a distanza, tramite i cellulari o i computer presenti nei punti vendita, poi i dipendenti sigillano i pasti in appositi sacchetti che dovranno essere ritirati nella speciale area di ritiro, senza che ci siano contatti umani. 

L’HUFFPOST

Rating 3.00 out of 5

Pages: 1 2


No Comments so far.

Leave a Reply

Marquee Powered By Know How Media.