La tattica dello «stop and go». Renzi ai suoi: sarà bello fare opposizione

«Dobbiamo studiare bene ogni mossa – ha continuato Renzi – e lasciarci qualche porta aperta, non voglio rompere facendo il matto perché poi si parlerebbe del “Papeete” di Renzi. Debbo gestire tutto attentamente. Quando andrò da Conte, la settimana prossima, gli porrò quattro questioni: la cancellazione del reddito di cittadinanza, la giustizia, il piano shock per sbloccare i cantieri e la riforma del sindaco di Italia». Non accenna alle nomine, il leader di Iv. Ma il vice ministro Stefano Buffagni del M5S lo accusa di puntare solo a questo. I grillini sono convinti che voglia un commissario all’Agcom e la presidenza dell’Authority per i Trasporti e per questo abbia bloccato alcune nomine.

Renzi però fa mostra di pensare ad altro, come ha spiegato ai suoi: «Sulla prescrizione Conte mi dirà di no perché non può mollare Bonafede. E anche sul reddito di cittadinanza, perché i 5 stelle farebbero le barricate. Quindi su queste due cose non c’è trippa per gatti. Potrebbe invece aprire sui cantieri e, forse, sul sindaco d’Italia anche se ora non sembra disposto. Del resto, anche quando ad agosto ho annunciato al Corriere che si poteva fare un governo tutti hanno detto che non era possibile e poi si è fatto».

Però non basteranno delle mezze aperture da parte di Conte. Renzi risponde indirettamente a chi lo accusa di fare continui “stop and go”: «Mi dovrà fare molto contento, altrimenti è inutile per noi restare, salta tutto. Io però credo che Conte non possa mollare. Quindi nel giro di quindici giorni ci potrebbe essere un nuovo scenario. Infatti la settimana dopo il nostro incontro Conte andrà in Parlamento e se lui non ha mollato, noi a quel punto abbiamo già tolto il disturbo ma sia chiaro che lo ha deciso il premier». Quindi un sospiro di sollievo che si tramuta in una risata: «Sarà bellissimo fare opposizione. Eppoi questo governo quanto può durare? Due, tre mesi. E io non voglio essere coinvolto nelle macerie che lascerà. Meglio tenersene fuori. Deve essere chiaro che noi abbiamo lavorato per salvare il Paese non per affossarlo. Poi magari ci sarà un esecutivo istituzionale con personalità del profilo di un Draghi o di una Cartabia…».

Il leader di Iv è così sicuro che i ministri se ne andranno? «Bonetti e Bellanova andranno via, non sono due donne attaccate alle poltrone, tutt’altro». Però più d’uno ha notato che solo una manciata di giorni fa, al contrario di quello che avrebbe detto all’indomani Renzi, la ministra dell’Agricoltura sosteneva che la mozione di sfiducia a Bonafede non era all’ordine del giorno. Ma l’ex premier sfoggia l’aria di chi si sente tranquillo, sorride di nuovo e chiede ai suoi: «Chi di voi va a fare il responsabile? Perché di questo passo ci toccherà organizzare una pattuglia di sostegno, visto che a palazzo Chigi e al Nazareno non ci sono riusciti».

Dunque, è la fase del «go», la settimana prossima ci sarà un nuovo stop o si aprirà la crisi?

CORRIERE.IT

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