La crisi d’astinenza

Alessandro Sallusti

Secondo Conte, Zingaretti e Bersani, Matteo Renzi è un ducetto irresponsabile propenso a fare il guastatore.

Per una volta, più o meno, i tre azzeccano l’analisi ma per non smentirsi sbagliano la diagnosi, che semplificata è: la deve smettere o per lui saranno guai. Sbagliano perché Matteo Renzi non la smetterà mai, lui è quella cosa lì da quando è nato e invecchiando non migliora ma può solo peggiorare. Che il suo partito sia al quaranta o al tre per cento non cambia assolutamente nulla: o comanda lui o fa casino (per la verità faceva casino anche quando comandava). Pretendere che Matteo Renzi stia sotto padrone o che solo collabori per portare acqua al mulino di un altro mugnaio è come sostenere che il sole sorge a Ovest: sbagliato e impossibile.

Siccome le cose stanno esattamente così, e lo sapevano anche i sassi, c’è da chiedersi se i veri «irresponsabili» di questa situazione non siano invece Conte e Zingaretti, che hanno imbarcato Renzi per dare vita a un governo senza senso e senza alcun collante, né umano (si odiano tra loro) né politico, pur di evitare le urne.

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