Locuste in Africa, coronavirus in Cina. “Tornano le piaghe d’Egitto”

Roma, 14 febbraio 2020 – E’ quasi come nei secoli passati. Coronavirus e locuste: la storia sembra ripetersi. “Se tu rifiuti di lasciar andare il mio popolo – minacciava Dio al Faraone d’Egitto reo di tenere in schiavitù il popolo ebraico – domani farò venire le cavallette su tutto il tuo paese. Esse copriranno la superficie del paese e non si potrà vedere il suolo; divoreranno il resto che è scampato, ciò che è stato lasciato dalla grandine e divoreranno ogni albero che cresce nei campi. Riempiranno le tue case”.

Al lavoro in Uganda contro il flagello delle locuste (Dire)
Al lavoro in Uganda contro il flagello delle locuste (Dire)

Come una profezia

C’è quasi da farsi venire i brividi a leggere questo passo della Bibbia che sembra un’accurata profezia e rimanda ai giorni nostri: non in Egitto ma nel Corno d’Africa, poco importa. Corno d’Africaferito dalla spaventosa migrazione di qualcosa come 200 miliardi di voraci locuste. E’ un gigantesco sciame scuro inarrestabile, grande come centinaia di campi di calcio, che divora tutto quello che incontra sul suo cammino: fili d’erba, foglie, alberi, coltivazioni. In una parola: il cibo che servirebbe a sfamare 90 milioni di persone. Un flagello biblico, appunto.

Le punizioni di Dio

Già, quest’alba del 2020 sembra iniziata  sotto il segno delle ‘piaghe d’Egitto’, delle punizioni di Dio (o della Provvidenza) che da sempre hanno accompagnato l’uomo (tipico esempio le pestilenze).

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