Coronavirus, rintracciato chi era in treno con la famiglia contagiata

A Wuhan, nella provincia di Hubei e più in generale in Cina, non ci sono mai stati. Almeno negli ultimi mesi. Ma in tre su quattro hanno contratto il coronavirus, forse quando hanno fatto scalo a Hong Kong, e i sintomi del contagio si sono manifestati a fine gennaio durante una vacanza in Italia. Solo che allora nessuno se n’è accorto e adesso si corre all’indietro nel tempo per scongiurare qualsiasi rischio contagio. Intanto madre e padre cinquantenni di Taiwan, con uno dei due figli, un 20enne, paziente asintomatico ma con una forte carica di virus, sono ricoverati in isolamento in un ospedale di Taipei, capitale dell’isola indipendente davanti alla Cina, dove i casi sospetti sono 1.400. La donna è grave. Risparmiato l’altro figlio.

A tempo di record — dopo la rivelazione della presenza in Italia dei turisti infettati, da parte del ministro della Sanità locale Chen Shih-Chung nella giornata di venerdì scorso — la task force della Protezione civile che si occupa proprio di incrociare i dati per ricostruire gli spostamenti di persone a rischio contagio ha scoperto quando, come, dove e con chi la famiglia ha girato per l’Italia. In particolare fra Lazio e Toscana, e poi di nuovo nel Lazio. Anche se non si esclude una puntata, in treno, a Venezia. Dagli accertamenti — svolti in collaborazione con le Regioni interessate — è emerso che i taiwanesi hanno viaggiato in aereo, da Taipei a Hong Kong nella giornata del 22 gennaio, poi sono arrivati a Fiumicino. Risulta che, dopo un soggiorno nella Capitale, hanno ancora preso il treno per raggiungere Firenze dove sono rimasti per quattro giorni, dal 26 al 29, visitando musei e centri commerciali, nonché le vie dello shopping, mangiando in ristoranti del centro. Due giornate le hanno dedicate a visitare Pisa e Siena, la prima in treno, la seconda in pullman. Non hanno dormito lì perché sono tornati sempre nel capoluogo toscano, dove alloggiavano in un hotel a cinque stelle. A Roma, dove madre e padre avevano già tosse e febbre, si sarebbero invece spostati negli ultimi giorni di permanenza in Italia, utilizzando un’auto a noleggio con conducente.

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