Cina, carcere per chi diffonde “voci” infondate sull’epidemia coronavirus

I tribunali cinesi scendono in campo per “arginare” l’emergenza coronavirus. In particolare, linea dura dell’Alta Corte di Heilongjiang che ha previsto fino a 15 anni di carcere per chi diffonde “voci” sull’epidemia allo scopo di sovvertire l’ordine costituito. Pena di morte invece per chi è scoperto a diffondere intenzionalmente il coronavirus. Previsti infine fino a 7 anni di carcere per chi rifiuta la quarantena.

L’Alta Corte contro i farmaci contraffatti – Secondo quanto scrive il South China Morning Post, non è comunque chiaro cosa si intenda per “diffondere intenzionalmente il virus”. L’Alta Corte di Pechino, comunque, ha garantito che combatterà il traffico di farmaci contraffatti. 

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