Bossi: ”Salvini sta sbagliando, il nazionalismo è un danno per la Lega”

Gabriele Laganà

La svolta nazionalista impressa alla Lega nord, oggi Lega Salvini premier, non piace a Umberto Bossi, il fondatore del partito nato nel 1991 dalla federazione di diversi movimenti autonomisti regionali.

E il Senatur fa poco o nulla per nascondere il suo malcontento e le sue preoccupazioni. In un colloquio con Gad Lerner pubblicato su Repubblica, Bossi ha ammesso di essere tormentato per il futuro della Lega, nata con un’anima lombarda e poi padana e non sovranista e populista.

I timori sono aumentati dopo che lo scorso venerdì al vertice del partito al posto di un segretario è stato nominato un commissario, il giovane deputato Igor Iezzi, ex giornalista della Padania e tra i più cari amici di Salvini. Il Senatur si augura che questo non significhi che la Lega ”non deve fare più niente. Capisco che il commissario serva a dare garanzie ai magistrati, questa Lega Nord non può sparire del tutto perché deve pagare i soldi”. Bossi, però, non si arrende e si mostra più combattivo che mai tanto da rilanciare la questione settentrionale affermando afferma in modo perentorio che “il problema dell’autonomia del Nord resta più aperto che mai, non sa in quanti mi vengono a trovare dal Veneto e dalla Lombardia, e io cerco di convincerli a restare nella Lega perché è qui che dobbiamo dare battaglia. Non penso affatto che sia finita”.

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