I rischi dell’euforia post-voto

desc img

di   Roberto Gressi

Forse una sconfitta in Emilia-Romagna non sarebbe stata sufficiente per far cadere il governo Conte. Certo la vittoria non garantisce da sola un passaporto per rimanere in sella. La tregua pre-elettorale nella maggioranza già vacilla ed era comunque stata siglata al prezzo di non fare nulla. Se non il taglio delle tasse sugli stipendi, di per sé scelta apprezzabile offuscata però dal vizio tutto italiano di offrire vantaggi a un passo dal voto.

Nel Pd emergono voglie di riequilibrio e di rimpasto, tra i Cinque stelle si sgomita per stabilire chi comanda davvero, Italia viva, per convinzione e necessità di visibilità, avverte che non farà sconti. Dimenticando che a fronte del successo di Stefano Bonaccini c’è stata la sconfitta in Calabria, quasi imbarazzante per le proporzioni. Il centrodestra aveva già vinto in Sardegna, Basilicata, Molise, Friuli Venezia Giulia, Trentino Alto Adige, Abruzzo, Umbria. E sono in arrivo le elezioni in Liguria, Puglia, Veneto, Toscana, Marche e Campania. Si dimentica soprattutto che non è di duelli da un voto all’altro che il Paese ha bisogno. Attende la riforma delle tasse, scelte sulle pensioni appena si chiuderà la finestra di quota cento, sostegno all’impresa, al lavoro, risposte per Ilva, Autostrade, Alitalia, decisioni sulla Giustizia.

Rating 3.00 out of 5

Pages: 1 2


No Comments so far.

Leave a Reply

Marquee Powered By Know How Media.